FONTE: REPUBBLICA

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AUTRICE: MARIA CRISTINA CARRATÙ

Il detenuto Fernando inventa a Sollicciano il cestello-pesa rifiuti

SI CHIAMA Fernando Gomez da Silva, è nato 35 anni fa nelle favelas di San Paolo e ha addosso una condanna di secondo grado a 18 anni, di cui 4 già trascorsi nel carcere di Sollicciano, in attesa della sentenza della Cassazione, che chissà quando arriverà. E’ vissuto fra le discariche, tipico sfondo delle vite dei poveri. Miseria e prigione. Due handicap da non risollevarsi, ma per Fernando è andata in un altro modo. Tutto è cominciato tre anni fa, quando il detenuto brasiliano incontra Francesco Pomicino e Carlotta Carbonai, volontari dell’associazione Pantagruel che opera dentro Sollicciano, ingegnere lui, architetto lei. Due chiacchiere, due domande, «ed ecco che salta fuori quell’idea» racconta Francesco. «Fernando raccoglie dal cestino qualche stuzzicadente, una carta delle merendine, un pezzo di plastica, ed ecco che sul tavolo della cella prende forma un modellino che assomiglia a una piccola lavatrice ». Di quelle che si caricano dall’altro, ma con dentro più di un cestello, «uno per ogni genere di rifiuto» spiega il detenuto brasiliano. «Rifiuto?», chiedono, increduli, Francesco e Carlotta. Sì, rifiuto. Fernando ha sempre avuto questo in testa, è tanto che pensa a qualcosa che salvi la gente dalla spazzatura. Chiede ai due volontari di aiutarlo a metterla in pratica. Loro aguzzano le orecchie, lui parla. Gli inceneritori? Inquinano. La vera soluzione è la raccolta differenziata. La gente, però, è pigra, non ha voglia di star lì a separare la carta dal vetro e dall’umido, senza nulla in cambio, a parte la coscienza a posto. Dunque, perché non trovare qualcosa per invogliarla? Qualcosa come una pattumiera intelligente, che incentivi l’operazione giocando su una leva irresistibile: il risparmio. I soldi. Lo sconto sulla Tari, per esempio: io differenzio tot, tu ente pubblico mi fai lo sconto di tot sulla tassa sui rifiuti urbani. Tutto automatico, tutto preciso al millesimo. Fernando ha tutto chiaro in testa: sotto ogni cestello — dice, come se li avesse davanti agli occhi — c’è una piccola bilancia elettronica, che in tempo reale invia i dati a un software collegato col database dell’ente pubblico gestore della raccolta dei rifiuti, il quale identifica l’utente tramite un codice a barre. Lo stesso stampigliato anche sui sacchetti in dotazione, e che corrisponde a una card personale. Ogni sacchetto, un peso, ogni peso uno sconto, calcolato in base al prezzo che pagano i consorzi di filiera per acquistare sul mercato i vari generi di rifiuti. Una volta l’anno, l’utente va con la sua card dall’ente pubblico, e si fa calcolare lo sconto cumulato, da ritirare cash o da farsi scalare dalla tassa. Fernando ha calcolato perfino il possibile risparmio medio di una famiglia di 2-3 persone: 250 euro al- l’anno. «Tutto chiaro?».

Tutto è ancora allo stadio di modellino con gli stuzzicadenti, ma Fernando ha già in mente anche il nome, per la sua creatura: Riselda, il nome di sua madre. Vorrebbe un aiuto per fare un disegno, ci si mette Carlotta, che una volta alla settimana, per due anni, entra ed esce da Sollicciano con tutto l’occorrente per un progetto grafico. Oggi, tre anni dopo il primo incontro, il sogno del brasiliano condannato a 18 anni sta per diventare un prototipo, in uno stanzone adibito a laboratorio per l’assemblaggio delle varie parti (realizzate da ditte esterne) messo a disposizione dalla direzione del carcere. Non solo: Riselda è diventata oggetto di una tesi di laurea, che a breve sarà discussa all’Università Federico II di Napoli, Dipartidi mento di Meccanica ed Energetica, in collaborazione con il dipartimento di Elettronica (per il software). «Quando ho capito le potenzialità dell’idea » racconta Francesco, «ne ho subito parlato ad alcuni amici di Napoli, che hanno coinvolto un ricercatore dell’Ateneo, l’ingegnere Flavio Farroni, consulente della Ferrari, subito entusiasta. Al punto da assegnare a un suo studente, Marco De Michele, una tesi sulla realizzazione del prototipo». Per mesi (grazie al contributo dell’associazione promozione sociale Zone) De Michele è andato avanti e indietro fra Napoli-Sollicciano, per elaborare il progetto insieme a Fernando, che — collegato via Skype — sarà presente anche lui alla discussione della tesi. E intanto le cose sono precipitate: il designer Giovanni Tallini ha ridefinito in modo accattivante le linee del nuovo elettrodomestico, un imprenditore toscano si è fatto avanti per realizzarlo in serie, Publiambiente, che gestisce la raccolta dei rifiuti di Pistoia ed Empoli, ha proposto di calibrarlo in versione condominiale e potrebbe sperimentarlo. Mentre sono già arrivati premi e menzioni speciali a concorsi nazionali, di Legambiente, dell’Università di Camerino, e dell’Ordine nazionale degli ingegneri.

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L’intuizione del brasiliano diventa realtà grazie all’aiuto dei volontari di Pantagruel che hanno coinvolto l’ateneo Federico II di Napoli Bilance, codici a barre, sconti sulla Tari in base a quanto si differenzia: la nuova pattumiera domestica sarà sperimentata a Pistoia

FERNANDO

Fernando Gomez da Silva con accanto il prototipo della sua invenzione nell’elaborazione grafica di Giovanni Tallini

LA CREATIVITÀ

Innovazione, creatività, nuove tecnologie (qui nella foto il Maker Fair, tra gli eventi più importanti in campo internazionale): stavolta sarà Firenze a ospitare alla Fortezza, al Proposers’ day, i “cervelli” più interessanti delle università

SOLLICCIANO

Fernando è attualmente recluso nel carcere di Sollicciano